lunedì 29 ottobre 2012

Interrogazione a risposta scritta - Lettere INPS su indebiti


Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-08562

Atto n. 4-08562

Pubblicato il 29 ottobre 2012, nella seduta n. 823

BOLDRINI - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. -
Premesso che a quanto risulta all'interrogante:
sono in arrivo da parte dell'INPS alcune lettere (comprese quelle agli ex dipendenti dell'Inpdap) di richiesta per il recupero di somme indebitamente percepite nel 2009 da duecentomila pensionati a cui, all'epoca, fu erogata la quattordicesima senza che ne avessero diritto;

l'errore, spesso legato alla circostanza che come pensionati al minimo superavano di poco il tetto di reddito passivo, pari a 8.649,84 euro l'anno (ovvero non più di 650 euro lordi mensili), è stato rilevato solo a seguito di un riscontro avvenuto dopo la presentazione del Modello Unico 2011, riferito all'anno 2010;
dopo tale accertamento l'Inps sta comunicando che, a partire da novembre 2012, le somme percepite nel 2009 dovranno essere restituite in dodici rate mensili;
per i pensionati, spesso non autosufficienti e titolari di pensioni appena sufficienti a garantire un livello di vita dignitosa, il versamento della rata mensile per la restituzione di tali somme comporterebbe certamente un pesante onere che renderebbe ancora più difficoltosa la loro condizione;
il 26 settembre 2012, nel corso della seduta di svolgimento di interrogazioni a risposta immediata alla Camera dei deputati, il Ministro in indirizzo è intervenuto sulla questione delle quattordicesime erroneamente erogate nel 2009 comunicando di aver richiesto all'Inps una ulteriore dilazione, rispetto a quella concessa di dodici mesi, per il recupero rateale delle somme percepite nel 2009,
l'interrogante chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno sollecitare l'Inps a rinunciare al recupero rateale delle somme a carico dei duecentomila pensionati di cui in premessa, tenendo conto che tale recupero comporterebbe anche costi aggiuntivi per l'Istituto previdenziale e tenendo conto, infine, delle pronunce giurisprudenziali (sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea C-34/2002 del 19 giugno 2003; sentenza n. 166/1996 della Corte costituzionale; sentenze n. 19260/2003 e n. 198/2011 della Corte di cassazione), nonché dell'art. 15 del decreto-legge n. 78 del 2009, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 102 del 2009.